
La dichiarazione di decadenza
La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, esponente del Movimento 5 Stelle, si trova al centro di una vicenda politica e giudiziaria che potrebbe segnare la sua carriera.
Il Collegio Regionale di Garanzia Elettorale della Corte d’Appello di Cagliari ha emesso una dichiarazione di decadenza dalla carica di consigliere regionale, ruolo che Todde ricopre contestualmente a quello di presidente della Regione. La decisione si basa su presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali sostenute durante la campagna per le elezioni regionali del 2024.
Le verifiche sulle spese elettorali, sono iniziate a Novembre. Come riporta la Nuova Sardegna il Collegio di Garanzia Elettorale è diviso a metà sul tema della decadenza, il voto è passato grazie a una maggioranza risicata, per arrivare alla decisione finale ha pesato il parare della dottoressa Gemma Cucca, Presidente della Corte d’Appello.
Il Collegio Regionale di Garanzia Elettorale presso la Corte d’Appello di Cagliari
Il Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, istituito presso la Corte d’Appello di Cagliari svolge un ruolo di monitoraggio delle spese sostenute durante le campagne elettorali. La sua attività si concentra sul controllo della regolarità dei costi affrontati dai candidati nei comuni con oltre 15.000 abitanti, come stabilito dalla Legge n. 96 del 2012.
Uno degli aspetti centrali del lavoro del Collegio è la verifica della conformità legale e della trasparenza del rendiconto finanziario che ciascun candidato è tenuto a presentare presso la Segreteria del Collegio, in osservanza dell’articolo 7, comma 6, della Legge 515/1993.
L’organismo è presieduto dalla Presidente della Corte d’Appello di Cagliari, la dottoressa Gemma Cucca, e si avvale della competenza di sei membri effettivi: i consiglieri della Corte d’Appello Dario De Luca, Maria Luisa Scarpa e Francesco Alterio; il professor Riccardo Fercia, docente universitario; e i dottori commercialisti Roberta Asuni e Tullio Conti.
I punti contestati alla Todde
A inizio gennaio, il Collegio di Garanzia ha emesso quindi un provvedimento di dieci pagine che contiene sette punti di contestazione: tra questi spiccano la mancata nomina del mandatario elettorale - obbligatorio per legge - e l’assenza di un conto corrente dedicato - essenziale per garantire la trasparenza della campagna elettorale -.
Il Collegio ha quindi imposto una sanzione pecuniaria di 40mila euro, sancito la decadenza di Alessandra Todde dalla carica di Consigliera e Presindente di Regione e ha trasmesso gli atti alla Procura che valuterà se si siano configurati dei reati. Al momento però non cii sono indagati.
Chi è il mandatario elettorale?
Durante le elezioni amministrative riveste un ruolo cruciale: è una figura incaricata di monitorare ogni transazione finanziaria della campagna elettorale. Il suo compito è assicurarsi che tutte le operazioni economiche siano conformi alle normative vigenti, prevenendo possibili irregolarità o violazioni che potrebbero influenzare l’esito della competizione elettorale.
Questa figura è responsabile della gestione di un conto corrente unico, destinato esclusivamente alle spese della campagna. Tale misura consente di tracciare in modo dettagliato entrate e uscite, facilitando i controlli per garantire che ogni movimentazione sia autorizzata e rispetti le disposizioni di legge.
I ricorsi e le tempistiche
Il caso Todde è ora nelle mani della Giunta per le Elezioni del Consiglio Regionale (da non confondere con il Collegio di Garanzia della Corte d’Appello) organismo incaricato di valutare la decadenza entro un termine di 90 giorni. Durante una recente seduta, la Giunta ha analizzato il provvedimento del Collegio di Garanzia Elettorale e raccolto elementi utili all’istruttoria giudiziaria.
Il 15 gennaio, il presidente della Giunta per le Elezioni, Giuseppe Frau, ha parlato a margine dell’incontro decisivo. Nel contesto, si è proceduto nell’aggiornare i lavori una volta conosciuto l’esito del ricorso della Presidente Todde. Per ora un nulla di fatto, se non l’attesa.
Per questo motivo, i legali della Presidente stanno preparando due ricorsi presso il tribunale ordinario: uno contro la sanzione economica e l’altro contro l’ordinanza di decadenza. I tempi per una decisione definitiva si prospettano lunghi e la questione principale sembra essere quella in cui l’Assemblea regionale dovrà votare sulla decadenza o semplicemente prendere atto del pronunciamento del tribunale.
La terza via
Una terza possibilità che potrebbe essere percorsa dai legali della Todde è l’impugnazione della legge statale applicata dal Collegio di garanzia, sostenendo che essa leda le prerogative della Regione Sardegna. La Regione potrebbe quindi sollevare un conflitto di attribuzione Stato-Regione in capo alla Corte di Cassazione, sostenendo che le decisioni sulla decadenza di un Presidente regionale debbano rientrare esclusivamente nelle competenze del Consiglio regionale. Senza ingerenze da parte di un organo giudiziario nazionale.
I dubbi sulla dichiarazione di decadenza
Secondo il professor Omar Chessa, sentito dalla Nuova Sardegna: Il dettato legislativo vigente, il quale prevede la sanzione della decadenza soltanto in due casi espressamente tipizzati: nel caso di mancato deposito della dichiarazione sulle spese elettorali a seguito di diffida a depositare ai sensi del comma 8, articolo 15 della LEGGE 10 dicembre 1993, n. 515 - Normattiva; e nel caso di superamento dei limiti massimi di spesa consentiti, ai sensi del comma 9 della stessa legge. Ma nessuna di queste due irregolarità è stata contestata alla presidente Todde. Non per caso nell’ordinanza del Collegio non sono mai richiamate le disposizioni che ho indicato sopra. È stato richiamato, invece, soltanto il comma 7, il quale si limita genericamente a disporre che le irregolarità comportano la decadenza «nei casi espressamente previsti nel presente articolo ma ripeto, questi casi sono soltanto quelli dei commi 8 e 9. Non basta il compimento di un’irregolarità qualsiasi perché si abbia decadenza».
Gli avvocati della Presidente hanno ribadito che il Collegio non aveva la competenza per dichiarare la decadenza, prerogativa esclusiva del Consiglio regional: “Nessuna delle irregolarità contestate giustifica la decadenza - hanno affermato i legali - e non vi sono dubbi sulla piena legittimità della presidente Todde e della sua Giunta nell’esercizio delle loro funzioni. Confidiamo che l’autorità giudiziaria rimuova ogni dubbio al riguardo”.
In conclusione
La vicenda Todde rappresenta un caso emblematico di intreccio tra diritto e politica con possibili implicazioni sia a livello regionale che nazionale. Mentre il Consiglio regionale attende di conoscere l’esito dei ricorsi per decidere il da farsi, il dibattito continua ad alimentare le cronache e a dividere l’opinione pubblica. Resta da vedere se la Presidente riuscirà a superare questa sfida giudiziaria e a mantenere la guida della Regione Sardegna.